Scacco al Re

La partita sulla scacchiera è diventata complicata. Si sta mettendo male. Con un paio di mosse il mio avversario può mettermi sotto scacco: il mio Re è seriamente minacciato. E poi potrà sferrare un ulteriore attacco, forse decisivo e definitivo. I miei occhi saettano sul quadrato alla ricerca di una soluzione. Sento la paura della sconfitta. La chiarezza mentale si affievolisce. Urge una contromossa, ma non so cosa fare. Sono in confusione e un senso di chiusura alla bocca dello stomaco mi riporta alla mente un ricordo antico.

“Sono più le cose che ci spaventano di quelle che ci minacciano effettivamente e spesso soffriamo più per le
nostre paure che per la realtà”

Lucio Seneca, filosofo, drammaturgo e politico romano

Ero un bimbo di 8 anni. Giocavo tanto: a calcio, con le biglie, a basket. Non aveva importanza quale tipo di gioco. Ogni tanto giocavo anche a scacchi, pur senza avere un grande talento, con il mio papà o con mio fratello minore. Non sopportavo l’idea di perdere. Non sopportavo, soprattutto, l’idea di essere preso in giro per una mossa sbagliata mentre stavo perdendo. Mi veniva un nodo allo stomaco. Da trattenere il fiato e piangere. In quegli istanti avrei voluto essere da un’altra parte. Temevo il giudizio.

Quel giorno di molti anni fa sto per perdere, ancora una volta. La partita volge al termine. Il mio avversario ha una netta superiorità di pedine e di posizionamento. Lo scacco matto è solo questione di tempo (poco).
Allora faccio cadere il mio Re sulla scacchiera, la partita termina per abbandono e vado via. Vengo deriso nuovamente.

Questa scena si è svolta diverse volte. Finché un giorno ho smesso di giocare a scacchi. La paura di sbagliare e del giudizio ha prevalso sulla voglia di imparare a giocare.

Sento che questo ha condizionato la mia curiosità naturale e la voglia e il coraggio di sperimentare.

Non abbiate Paura di avere il Coraggio

Karol Wojtyla

Mi fermo e chiudo gli occhi per qualche istante, mentre faccio qualche lungo e profondo respiro. Respiro dentro il senso di chiusura alla bocca dello stomaco e dentro quel ricordo antico che lentamente si affievolisce.

Mi prendo tutto il tempo che il regolamento mi consente.
Tornano calma e chiarezza mentale e, con esse, in un lampo, un’intuizione.Un nuovo sentiero, prima invisibile, si fa strada nella mia mente sulla scacchiera. Muovo una pedina, con decisione e fiducia, Vai!

Ho acquisito la consapevolezza che nel gioco degli scacchi, così come nella vita, c’è sempre la possibilità per un’ulteriore mossa, se affronti la paura di sbagliare e il timore del giudizio.

Non importa il risultato finale, il mio Re terminerà la partita in piedi sulla scacchiera.

“Scopri chi sei e non avere paura di esserlo”

Mahatma Gandhi

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