21 settembre. Oggi è il mio anniversario di matrimonio e stasera ho in programma una cenetta romantica. Mi immagino come sarò vestito, l’atmosfera al ristorante, il cibo buono, i fiori. Il cuore è già in festa e voglio arrivare puntuale. Ma le cose sono destinate ad andare diversamente.
Black out elettrico in ufficio. Un lavoro importante e urgente da ricostruire. Corro e mi affanno. Finalmente termino e scappo fuori in ritardo. Piove, non ho l’ombrello e l’autobus mi passa praticamente sotto il naso. E’ passato un tempo che mi sembra infinito e alla fine, zuppo di pioggia, salgo sull’autobus che mi riporta a casa. Mi sento stanco e stressato. Voglio subito recuperare energie e positività.
Inizio a respirare come ho imparato a fare.
“Non sei tu a respirare, è la vita che ti sta respirando”
Daniel Lumera
Ha visto sorgere il sole della savana solo una manciata di volte, barcolla sulle zampe e ha un’andatura a zig zag. Spesso rischia di cadere e ogni tanto si ferma alla ricerca dell’equilibrio, questo sconosciuto.
Punta le zampe anteriori in avanti sul terreno, le allarga e cerca di rimanere in piedi. Ma cade di lato! Scompare per qualche secondo in una nuvola di sabbia. Cerca di rialzarsi sciorinando la proboscide in tutte le direzioni. E finalmente, dopo qualche tentativo, riesce a rimettersi dritto sulle zampe. Mi scruta con sospetto mentre la sua proboscide ciondola e rotea senza controllo verso i quattro punti cardinali.
Il piccolo la sperimenta, la lancia dappertutto, si fustiga. Gioca con la sua proboscide. Sta assaggiando le potenzialità di questo incredibile muscolo multiuso. Si diverte e insieme si allena ad utilizzare questo strumento che madre natura gli ha donato.
Si allena, proprio come ho fatto io con il mio diaframma.
“Il diaframma è il muscolo più importante della respirazione, ma anche il più sottovalutato. Il 70% della respirazione è guidato proprio da lui, ma noi utilizziamo meno del 40% del suo potenziale: come avere un tablet potentissimo e usare meno della metà delle sue applicazioni”.
Mike maric
Respiro e sono seduto nel sediolino dietro quello dell’autista. Respiri lenti e profondi, con l’addome. Mi rilasso progressivamente, mentre sento il diaframma che si contrae e si rilascia.
I benefici che derivano dal corretto utilizzo di questo muscolo sono molteplici. In questa circostanza, con una corretta respirazione e ossigenazione in pochi minuti ho ritrovato calma e serenità e ho allontanato stress e ansia.
Usare correttamente il diaframma consente di fare respiri profondi ed efficienti, addominali, e la respirazione addominale è più efficiente perché sfrutta tutta la parte inferiore dei polmoni.
E’ necessario un po’ di allenamento, come ho fatto con diverse pratiche di respirazione. E’ possibile farlo in modo giocoso, come ha fatto il cucciolo di elefante con la proboscide.

Uno dei modi giocosi più efficaci che ho sperimentato per allenare il diaframma è la risata incondizionata.
Quando si pratica questa metodologia, si ride “di pancia”, perché gli effetti delle risate, come afferma anche il Prof. Ruch, dell’Università di Zurigo, “sono proporzionali al loro fragore e al loro grado di contagiosità”.
Quando ridiamo focalizzandoci su una risata diaframmatica, il diaframma si spinge verso l’alto e stimola una respirazione addominale completa e profonda.
Se vuoi allenarti a gestire lo stress grazie al coaching, a una corretta respirazione e alla metodologia della risata incondizionata contattami per organizzare un incontro gratuito di 30 minuti, in cui potrai scoprire come puoi agire per affrontare le situazioni nel modo più giusto per te.
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